Analisi
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Autore: Pier Cesare Rivoltella
René Descartes (La Haye en Touraine, 31 marzo 1596 Stoccolma, 11 febbraio 1650), filosofo e matematico francese, viene considerato il fondatore del metodo scientifico
L’intuizione che ne sta alla base è la possibilità di ridurre la complessità di un problema attraverso la sua segmentazione in elementi semplici: sarà più agevole lavorare sulle parti così ottenute prima di ricomporle nell’intero di partenza.
A ben vedere, tuttavia, un’idea analoga è già presente nella retorica classica. Quando Platone nel Fedro descrive le quattro regole auree che occorre rispettare per produrre buoni discorsi, insieme alla conoscenza dell’argomento di cui si sta parlando e della psicologia del destinatario, indica la capacità di scomporre il discorso nelle sue parti costitutive (diairesis) per poi ricomporlo nella sua interezza (sinagoghé) secondo armonia e proporzione.
È facile cogliere qui l’eco delle regole cartesiane: anzi, più correttamente andrà registrata in Cartesio l’eco del passo platonico. Un passo che, peraltro, come spesso avviene in Platone, contiene un riferimento cifrato al doppio movimento della dialettica, cioè della filosofia: scomporre e ricomporre non è solo il lavoro del retore, ma del filosofo che attraverso questo percorso di andata e ritorno potrà ridescrivere lo stesso cammino che la realtà intera descrive nel suo provenire dai Principi Primi per fare ritorno a essi.
Da tutto questo si ricava che l’a. (come la sintesi del resto) costituisce uno degli atteggiamenti cognitivi più caratteristici dell’uomo occidentale, dalla Grecia ai giorni nostri, tanto da legittimare l’idea di chi (de Kerckhove) ritiene che essa debba ricondursi al lavoro psico-cognitivo tipico dell’atto della lettura nel caso delle scritture alfabetiche (che proprio in Grecia nascono con la comparsa del primo alfabeto fonetico completo): riconoscere le singole lettere che compongono la parola (a.) per risalire al suo complesso della parola (sintesi).
A partire dagli anni Cinquanta questo stile di approccio ai fenomeni viene adottato in maniera sempre più strutturata dalle discipline che si occupano dello studio dei testi, in particolare dalla semiotica, diventando con il tempo un vero e proprio campo di ricerca dotato di modelli teorici e scelte metodologiche propri.
Nell’ambito di questo Dizionario è di questo significato dell’a. che ci si è occupati. Lo si è fatto procedendo a un inquadramento generale della metodologia dell’a. e dei suoi principali problemi (Trascrizione del testo audiovisivo), prima di dedicare una serie di approfondimenti specifici ai suoi principali ambiti di applicazione: il cinema (Analisi del film); i testi scritti, in particolare quelli giornalistici (Content analysis); la ricerca psico-sociale (Cluster analysis; Psicografia).
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Bibliografia
- CASETTI Francesco - DI CHIO Federico, Analisi del film, Bompiani, Milano 1990.
- CASETTI Francesco - DI CHIO Federico, Analisi della televisione. Strumenti, metodi e pratiche di ricerca, Bompiani, Milano 1998.
- COLOMBO Fausto - EUGENI Ruggero, Il testo visibile. Teoria, storia e modelli di analisi, Carocci, Roma 2001.
- GAVAZZI Floriana - RIVOLTELLA Pier Cesare, L’analisi simbolica dello spettacolo. Un itinerario metodologico-fondativo, Pubblicazioni dell’Università Cattolica, Milano 1990.
- RIVOLTELLA Pier Cesare (ed.), L'audiovisivo e la formazione. Metodi per l'analisi, CEDAM, Padova 1998.
- SEGRE Cesare, Avviamento all’analisi del testo letterario, Einaudi, Torino 1985.
- SEMPRINI Andrea, Lo sguardo semiotico: pubblicità, stampa, radio, Franco Angeli, Milano 1997.
- SEMPRINI Andrea, Analyser la communication, L'Harmattan, Paris 1998.
- SEMPRINI Andrea (ed.), Analizzare la comunicazione: come analizzare la pubblicità, le immagini, i media, Franco Angeli, Milano 2003.
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Note
Come citare questa voce
Rivoltella Pier Cesare , Analisi, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (13/11/2024).
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