Bettetini Gianfranco
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Autore: Carlo Gagliardi
Semiologo, massmediologo, regista, scrittore, nato a Milano nel 1933. Laureato in Ingegneria industriale elettrotecnica, dal 1956 B. è libero docente in Storia e critica del film, disciplina che insegna a Milano e Genova, passando quindi a Semiologia dello spettacolo (Bologna) e Comunicazioni di massa (Roma), tra il 1965 e il 1978. Nel 1976 ottiene la cattedra in Teoria e tecnica delle comunicazioni di massa che attualmente ricopre a Milano, presso la Facoltà di lingue e letterature straniere dell’Università Cattolica. A lungo direttore dell’Istituto di scienze della comunicazione e dello spettacolo ricopre ancora questo ruolo nell’ambito della Scuola in gestione e analisi della comunicazione. Membro del Consiglio scientifico dell’Istituto Gemelli Musatti per i problemi della comunicazione, è stato inoltre Segretario generale dell’Associazione internazionale di studi semiotici (IASS) nel periodo 1979-1984. Ha svolto attività di sceneggiatura e di regia sia cinematografica sia televisiva per la Rai - Radiotelevisione Italiana, dove è stato dirigente del Centro di produzione di Milano, alternandola a regie teatrali. Con la sua filmografia ha cercato di verificare sul campo alcune delle ipotesi sviluppate nella ricerca e nell’insegnamento: dal rapporto musica/immagine a quello tra realtà e rappresentazione, dal rapporto personaggio/storia a quello fra teatro e cinema.
Opere principali di G. Bettetini nel campo delle comunicazioni (tutte edite da Bompiani, Milano, se non diversamente indicato): Il segno, dalla magia fino al cinema, Edizioni I 7, Milano 1962; La regia televisiva, La Scuola, Brescia 1965; Cinema: lingua e scrittura, 1968; L’indice del realismo, 1971; Produzione del senso e messa in scena, 1975; Tempo del senso, 1979; Scritture di massa, Rusconi, Milano 1981; Tra cinema e televisione, Sansoni, Firenze 1981; La conversazione audiovisiva: problemi dell’enunciazione filmica e televisiva, 1984; L’occhio in vendita: per una logica e un’etica della comunicazione audiovisiva, Marsilio,Venezia 1985; Il segno dell’informatica, 1987; La simulazione visiva, 1991; Semiotica della comunicazione d’impresa, 1993; Le nuove tecnologie della comunicazione (con F. Colombo), 1993; Teoria della comunicazione, 2 voll., F. Angeli, Milano 1994; L’audiovisivo: dal cinema ai nuovi media, 1996; Quel che resta dei media: idee per un’etica della comunicazione (con A. Fumagalli), F. Angeli, Milano 1998; Gli spazi dell’ipertesto (con B. Gasparini e N. Vittadini), 2000.
La complessa attività scientifica di B. svolta in proprio, con epicentro alla Cattolica di Milano ed estesa alla direzione e/o conduzione di ricerche per la Rai Verifica Qualitativa Programmi Trasmessi e l’Istituto Gemelli Musatti ne fa un propulsore di studi dalla risonanza nazionale e internazionale. Il contributo a lui ascrivibile, caratterizzato da un approccio semiotico e in particolare mediatico, spazia dalla teorizzazione all’indagine empirica, dal cinema all’industria culturale, dalla Tv generalista alla neotelevisione, dall’informatica alle nuove tecnologie di comunicazione: il tutto con attenzione privilegiata per la costruzione del messaggio, i meccanismi produttivi e l’innovazione.
Dal punto di vista teorico, B. ha il merito, insieme a Umberto Eco, di aver importato nel nostro paese il dibattito che intorno alla semiotica è stato eleborato dagli studiosi di area anglosassone (si pensi a Morris e Peirce, sulla cui tripartizione di icona, indice e simbolo B. lavora) e soprattutto francese (Barthes e Metz su tutti). Muovendo dal loro spunto, B. trova una propria via originale alla semiotica, capace di coniugare la modellistica teorica più aggiornata con un’impostazione fondativa improntata al realismo tomistico (ne sono chiaro sintomo la polemica nei confronti del nominalismo iconico in favore di un radicamento forte del segno all’orizzonte del significato e la più generale preoccupazione per gli aspetti etici della comunicazione che attraversa tutta la sua produzione). Diverse le tesi cui B. ha legato il proprio nome, in particolare: la critica dell’iconismo temporale (che lo porta a elaborare una sofisticata teoria della produzione temporale del senso nel cinema e nell’audiovisivo) e la teoria della conversazione testuale, con cui chiarisce i rapporti esistenti tra il testo e l’interazione interpretativa che esso intrattiene con il suo lettore.
Opere principali di G. Bettetini nel campo delle comunicazioni (tutte edite da Bompiani, Milano, se non diversamente indicato): Il segno, dalla magia fino al cinema, Edizioni I 7, Milano 1962; La regia televisiva, La Scuola, Brescia 1965; Cinema: lingua e scrittura, 1968; L’indice del realismo, 1971; Produzione del senso e messa in scena, 1975; Tempo del senso, 1979; Scritture di massa, Rusconi, Milano 1981; Tra cinema e televisione, Sansoni, Firenze 1981; La conversazione audiovisiva: problemi dell’enunciazione filmica e televisiva, 1984; L’occhio in vendita: per una logica e un’etica della comunicazione audiovisiva, Marsilio,Venezia 1985; Il segno dell’informatica, 1987; La simulazione visiva, 1991; Semiotica della comunicazione d’impresa, 1993; Le nuove tecnologie della comunicazione (con F. Colombo), 1993; Teoria della comunicazione, 2 voll., F. Angeli, Milano 1994; L’audiovisivo: dal cinema ai nuovi media, 1996; Quel che resta dei media: idee per un’etica della comunicazione (con A. Fumagalli), F. Angeli, Milano 1998; Gli spazi dell’ipertesto (con B. Gasparini e N. Vittadini), 2000.
La complessa attività scientifica di B. svolta in proprio, con epicentro alla Cattolica di Milano ed estesa alla direzione e/o conduzione di ricerche per la Rai Verifica Qualitativa Programmi Trasmessi e l’Istituto Gemelli Musatti ne fa un propulsore di studi dalla risonanza nazionale e internazionale. Il contributo a lui ascrivibile, caratterizzato da un approccio semiotico e in particolare mediatico, spazia dalla teorizzazione all’indagine empirica, dal cinema all’industria culturale, dalla Tv generalista alla neotelevisione, dall’informatica alle nuove tecnologie di comunicazione: il tutto con attenzione privilegiata per la costruzione del messaggio, i meccanismi produttivi e l’innovazione.
Dal punto di vista teorico, B. ha il merito, insieme a Umberto Eco, di aver importato nel nostro paese il dibattito che intorno alla semiotica è stato eleborato dagli studiosi di area anglosassone (si pensi a Morris e Peirce, sulla cui tripartizione di icona, indice e simbolo B. lavora) e soprattutto francese (Barthes e Metz su tutti). Muovendo dal loro spunto, B. trova una propria via originale alla semiotica, capace di coniugare la modellistica teorica più aggiornata con un’impostazione fondativa improntata al realismo tomistico (ne sono chiaro sintomo la polemica nei confronti del nominalismo iconico in favore di un radicamento forte del segno all’orizzonte del significato e la più generale preoccupazione per gli aspetti etici della comunicazione che attraversa tutta la sua produzione). Diverse le tesi cui B. ha legato il proprio nome, in particolare: la critica dell’iconismo temporale (che lo porta a elaborare una sofisticata teoria della produzione temporale del senso nel cinema e nell’audiovisivo) e la teoria della conversazione testuale, con cui chiarisce i rapporti esistenti tra il testo e l’interazione interpretativa che esso intrattiene con il suo lettore.
C. Gagliardi
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Come citare questa voce
Gagliardi Carlo , Bettetini Gianfranco, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (07/12/2024).
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