Ripetizione
- Testo
- Bibliografia4
- Voci correlate
Autore: Adriano Zanacchi
È un tipico espediente persuasivo, che consiste nel riproporre all’interno di un discorso la stessa parola, la stessa frase, la stessa immagine. Affine ad altre figure retoriche (come l’amplificazione, l’anadiplosi, l’antanaclasi, ecc.), viene considerata "ben più che una figura, in quanto sottende diverse modalità stilistiche e, per la poesia, può essere assicurata alla correlazione e al principio jakobsoniano dell’equivalenza" (Marchese, 1978).
La r. agisce anche come riproposta, a volte sistematica, dello stesso messaggio allo scopo di promuovere fenomeni di accettazione condizionata (Comportamentismo) o comunque di creare interesse, familiarità e memorizzazione. Essa viene considerata come "uno dei principali fattori influenzanti il comportamento umano" (Percy e Woodside, 1990) e la sua forza trova un riconoscimento di tutta evidenza nella pubblicità e nella propaganda, fino a costituirne una caratteristica fondamentale.
Il ricorso alla r. risponde, anzitutto, all’esigenza di garantire la ‘copertura’ del target stabilito, cioè di raggiungere tutti gli individui che lo compongono e, al tempo stesso, di diffondere i messaggi pubblicitari o propagandistici secondo criteri di frequenza (numero dei contatti per uno stesso individuo) ritenuti ottimali in relazione all’obiettivo previsto dalle strategie di comunicazione e, naturalmente, nei limiti dei budget disponibili. Ubbidisce anche a esigenze di percezione, comprensione, memorizzazione dei messaggi, tipiche di una comunicazione eminentemente persuasiva. In tal senso "sembra basarsi sull’avanzatissimo principio secondo il quale la più piccola unità modulare, se ripetuta in modo rumoroso e ridondante, finirà gradatamente per imporsi" (McLuhan, 1976).
La r. dei messaggi ne impoverisce progressivamente il contenuto informativo e col suo protrarsi tende ad agire in termini emozionali. Pratkanis e Aronson (1996), riferendosi agli studi di Robert Zajonic, sostengono che la r. genera familiarità e che questa produce attrazione e gradimento. In termini pratici si rende necessario individuare, con opportune ricerche, il rapporto ottimale tra copertura e frequenza, tenendo conto dei costi elevati degli spazi necessari per agire facendo ricorso alla r., e accertare quando subentrano, viceversa, fenomeni di fastidio, irritazione o rifiuto. (Ridondanza)
La r. agisce anche come riproposta, a volte sistematica, dello stesso messaggio allo scopo di promuovere fenomeni di accettazione condizionata (Comportamentismo) o comunque di creare interesse, familiarità e memorizzazione. Essa viene considerata come "uno dei principali fattori influenzanti il comportamento umano" (Percy e Woodside, 1990) e la sua forza trova un riconoscimento di tutta evidenza nella pubblicità e nella propaganda, fino a costituirne una caratteristica fondamentale.
Il ricorso alla r. risponde, anzitutto, all’esigenza di garantire la ‘copertura’ del target stabilito, cioè di raggiungere tutti gli individui che lo compongono e, al tempo stesso, di diffondere i messaggi pubblicitari o propagandistici secondo criteri di frequenza (numero dei contatti per uno stesso individuo) ritenuti ottimali in relazione all’obiettivo previsto dalle strategie di comunicazione e, naturalmente, nei limiti dei budget disponibili. Ubbidisce anche a esigenze di percezione, comprensione, memorizzazione dei messaggi, tipiche di una comunicazione eminentemente persuasiva. In tal senso "sembra basarsi sull’avanzatissimo principio secondo il quale la più piccola unità modulare, se ripetuta in modo rumoroso e ridondante, finirà gradatamente per imporsi" (McLuhan, 1976).
La r. dei messaggi ne impoverisce progressivamente il contenuto informativo e col suo protrarsi tende ad agire in termini emozionali. Pratkanis e Aronson (1996), riferendosi agli studi di Robert Zajonic, sostengono che la r. genera familiarità e che questa produce attrazione e gradimento. In termini pratici si rende necessario individuare, con opportune ricerche, il rapporto ottimale tra copertura e frequenza, tenendo conto dei costi elevati degli spazi necessari per agire facendo ricorso alla r., e accertare quando subentrano, viceversa, fenomeni di fastidio, irritazione o rifiuto. (Ridondanza)
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Bibliografia
- MARCHESE A., Dizionario di retorica e stilistica, Mondadori, Milano 1978.
- MCLUHAN Marshall, Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore, Milano 2015 (orig. 1964; prima ed. italiana 1967).
- PERCY L. - WOODSIDE A. G., Pubblicità e psicologia del consumatore, Angeli, Milano 1990.
- PRATKANIS Anthony R. - ARONSON Elliot, Psicologia delle comunicazioni di massa. Usi e abusi della persuasione, Il Mulino, Bologna 1996.
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Note
Come citare questa voce
Zanacchi Adriano , Ripetizione, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (11/10/2024).
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