Grafica

  • Testo
  • Bibliografia7
  • Voci correlate

1. Significati

Il termine g. è molto ambiguo, perché viene utilizzato per esprimere almeno tre significati diversi:
a) l’industria della comunicazione stampata, ossia l’industria grafica;
b) la progettazione degli stampati, ossia la progettazione grafica, detta anche composizione in senso lato; in questo contesto è molto usato il termine studio grafico o grafico, per indicare l’azienda o l’operatore che svolgono l’attività di interfaccia tra il cliente e l’industria della stampa, ossia che ascoltano e interpretano le esigenze del cliente, progettano lo stampato e ne curano l’esecuzione presso una o più aziende di stampa; è in questa accezione che noi intenderemo il termine;
c) la g. artistica, ossia quel settore artistico-commerciale delle stampe firmate e numerate, ottenute con sistemi di stampa artigianali, come la litografia, la calcografia nelle sue diverse versioni, la xilografia, la serigrafia, ecc.
A complicare ulteriormente le cose si è aggiunto recentemente un quarto significato: quello di software di g. In questo caso si vogliono indicare quegli applicativi (detti anche di g. vettoriale) che servono per creare con il computer disegni, logotipi, illustrazioni, ecc.
Insomma, una grande confusione sul termine g., che non sempre il contesto riesce a chiarire, specialmente per chi non è addentro al settore.

2. Il ruolo della progettazione grafica

La progettazione è l’elemento genetico dello stampato; infatti non c’è oggetto grafico senza progettazione, anche se non sempre ne è esplicitata vistosamente l’esistenza. Il progettista grafico ha un ruolo determinante nella riuscita o meno di uno stampato, ossia nell’efficacia e fruibilità del messaggio. In questa fase vengono compiute le scelte fondamentali e decisive, che devono basarsi sui desideri-obiettivi del cliente. Il grafico, per essere in grado di fare un buon progetto, deve capire bene dal cliente: a) quale obiettivo si prefigge lo stampato;
b) il pubblico a cui è destinato;
c) il budget disponibile;
d) il tempo entro il quale deve essere consegnato.
Da questi quattro fattori fondamentali conseguono tutte le scelte e le soluzioni grafiche.
a) Scopo-obiettivo dello stampato. L’utilizzazione alla quale è destinato lo stampato gioca un ruolo determinante nell’orientare le scelte grafiche più importanti. Per mettere a fuoco questo punto può essere utile rispondere alle seguenti domande:
– Lo stampato deve competere con altri simili, deve distinguersi, attirare l’attenzione per vendere qualcosa?
– Il messaggio che si vuol trasmettere deve avere un impatto morbido, elegante, non aggressivo e di conseguenza si richiede un design contenuto?
– Quale permanenza nel tempo è richiesta? La vita di un opuscolo pubblicitario o di una locandina può essere di alcuni giorni, mentre per un libro dovrebbe essere di anni.
– In quali condizioni ambientali verrà letto lo stampato? In condizioni scomode, in viaggio; oppure a casa, appoggiato su un tavolo?
b) Il pubblico a cui è destinato. Il tipo di utenza a cui è destinato lo stampato influisce sulla scelta dei colori di stampa, sullo stile e sul corpo del carattere, sul genere di g. della pagina, sul tipo di carta.
Una rivista destinata a un pubblico di adolescenti avrà una g. di impaginazione completamente differente rispetto a una rivista per un pubblico adulto o per una categoria professionale.
Anche il carattere dovrà adattarsi al fruitore dello stampato; esso ha una sua espressività e influisce in modo determinante sulla confortevolezza della lettura e sulla comprensione di quanto si legge. Un carattere di corpo 10 o 11 va benissimo per un pubblico adulto, mentre un libro per bambini di 8-9 anni dovrà essere di corpo 16-18 per un’agevole lettura e comprensione.
La progettazione grafica deve anche saper blandire il lettore, tenendo conto dei suoi tic psicologici. Se, per esempio, lo stampato è destinato a un pubblico di ecologisti sarà opportuno che appaia chiaramente che la carta è riciclata, anche se esistono ottime carte riciclate non distinguibili dalle altre, cioè senza quelle macchioline e quella superficie ruvida che molti ormai associano alla carta riciclata.
È bene tenere presente anche il sesso del pubblico a cui lo stampato è destinato, perché uomini e donne hanno gusti diversi per quanto riguarda lo stile del carattere, il corpo e il design.
c) Il budget disponibile. La somma disponibile per eseguire lo stampato determina quanto tempo può essere dedicato per la sua realizzazione e quindi, in ultima analisi, la sua complessità tecnica; inoltre determina la scelta del tipo di carta, del tipo e della quantità di illustrazioni, se queste saranno in bianco e nero o a colori, il tipo di confezione, ecc.
d) Il tempo di consegna. Oltre al budget disponibile, anche il tempo di consegna determina quanti giorni lavorativi possono essere dedicati alla realizzazione dello stampato. Se la consegna del lavoro finito deve avvenire in tempi stretti, il grafico deve necessariamente trovare soluzioni semplici, di facile e veloce esecuzione.
Una volta chiarito lo scopo dello stampato, i destinatari, il budget e i termini di consegna, il grafico entra nella fase progettuale definitiva.
Tanto per dare un’idea, elenchiamo le principali scelte che deve operare: formato, tipo e qualità del supporto, gabbia o pagina base, impaginazione e sua modularità, carattere e stile di composizione, colore e immagini, procedimento di stampa, tipo di allestimento.

3. Competenze e abilità del progettista grafico

Il ruolo del progettista grafico è vasto e complesso. È un mestiere che certamente richiede alcune doti naturali, ma soprattutto che si impara con il tempo e con l’applicazione.
Le più importanti competenze e abilità che dovrebbe possedere un grafico sono:
a) cultura di base: dovrebbe possedere almeno un titolo di scuola media superiore;
b) conoscenza del linguaggio specifico della comunicazione per mezzo della stampa; questo linguaggio ha una componente tipografica, ovvero come devono essere presentati i testi: con quale carattere, quali dimensioni, allineamenti, distacchi, modi di evidenziazione; e una componente più genericamente grafica: come scegliere, presentare e ‘tagliare’ le immagini, i disegni, le decorazioni, i colori, ecc.; deve conoscere cioè le leggi della percezione visiva: la visibilità, la leggibilità e la logicità;
c) conoscenza tecnologica approfondita del ciclo di produzione della stampa; meglio se addirittura ha una qualche esperienza operativa. Questa conoscenza è fondamentale per sfruttare nel modo migliore le risorse tecniche e per evitare errori nella progettazione (Stampa. A. Tecniche di stampa);
d) creatività;
e) capacità di utilizzare i più comuni software di prestampa: oggi infatti la progettazione grafica viene fatta al computer;
f) capacità di auto-organizzazione del lavoro;
g) capacità di lavorare in équipe e di dialogare con gli altri;
h) capacità di imparare dagli errori propri e altrui.

Bibliografia

  • Grafica: scienza, tecnologia e arte della stampa, Antonio Ghiorzo, Milano 1991.
  • Tecnologia grafica, Scuola Grafica San Zeno, Verona 1996.
  • BOOTH CLIBBORN Edward - BARONI Daniele, Il linguaggio della grafica, Mondadori, Milano 1979.
  • FIORAVANTI Giogio, Il manuale del grafico. Guida alla progettazione grafica e all'impaginazione del prodotto editoriale, Zanichelli, Bologna 1987.
  • HOHENEGGER Alfred, Graphic design. Tecnica e progettazione, Romana Libri Alfabeto, Roma 1983.
  • LUPTON Ellen, Caratteri, testo, gabbia : guida critica alla progettazione grafica, Zanichelli, Bologna 2010.
  • STEVENSON Deborah L., Handbook of printing processes, Graphic Arts Technical Foundation, Pittsburgh (PA) 1988.

Documenti

Non ci sono documenti per questa voce
Come citare questa voce
Molinari Mario , Grafica, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (28/03/2024).
CC-BY-NC-SA Il testo è disponibile secondo la licenza CC-BY-NC-SA
Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo
609