Videocassetta

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Cassetta di plastica che contiene il nastro magnetico per proteggerlo e facilitarne l’uso nel videoregistratore (VCR= Video Cassette Recorder) o nel videolettore (semplice riproduttore di cassette preregistrate). Il nastro magnetico contenuto nella cassetta può essere registrato mediante una telecamera, che oggi – almeno a livello amatoriale – è sempre un tutt’uno con il videoregistratore (di qui il nome camcorder: camera + recorder). Nella cassetta il nastro si avvolge e si riavvolge su due bobine poste sullo stesso piano.
I formati di v. sono ormai moltissimi; solo a volere enumerare i principali, l’elenco diventa assai lungo: dal primo U-Matic, al Betamax, al VHS; e poi il S-VHS, il Video 2000, il Video 8, il Video 8 Hi, il Betacam, oltre ai modelli più recenti di tipo digitali come il Betacam SX, il DVCAM, DVPRO, il DV, il miniDV, il Digital 8, per citare solo i formati più vicini al lavoro amatoriale o professionale.
Tutto questo è vero per quando riguarda l’uso creativo della videoregistrazione. Quando invece si parla di v. preregistrate, la v. è soltanto VHS: il mercato della distribuzione e del noleggio ha imposto in modo drastico un solo formato. Oltre alle v. vergini per registrazioni di tipo amatoriale, esistono dunque sul mercato, in misura sempre più ampia, v. preregistrate, in relazione alla diffusione sempre più vasta dei videoregistratori. Il settore delle v. preregistrate per uso domestico o settoriale, in vendita o a noleggio, viene indicato col termine home video. Il contenuto delle cassette preregistrate è di carattere assai vario, e destinato vieppiù a diversificarsi: quantitativamente la proporzione maggiore è ancor oggi occupata dai film a soggetto ( Fiction) creati per il cinema o per la televisione, ma è in aumento una nutrita produzione originale, che vede nell’home video il canale esclusivo o privilegiato di distribuzione, costituita da documentari, video didattici e educativi, servizi sull’arte, film a carattere geologico o naturalistico, cartoni animati per bambini, ecc.
In prospettiva l’impiego di v. preregistrate – specie per quanto riguarda i film a soggetto – è destinato a essere limitato, probabilmente soppiantato, dal sistema DVD (Digital Versatile Disc), che prevede la registrazione digitale del filmato o del programma video (insieme a varie colonne sonore) su CD, con caratteristiche tecniche di livello superiore.
La visione di una v. differisce notevolmente dalla fruizione di un’opera audiovisiva in sala pubblica o, in generale, da una normale proiezione cinematografica. L’uso della v., grazie al VCR, consente infatti di selezionare singole sequenze, interrompere la visione, aprire delle parentesi, tornare su un brano già visto, alternare diverse v., e compiere tutte queste operazioni con estrema facilità. Dunque consente, da un lato, una fruizione individuale, privata, differenziata, critica, dall’altro una fruizione in gruppi omogenei, con una forte possibilità d’interscambio fra colui che ‘gestisce’ la visione e le persone convocate a seguirla (anche se viene a mancare la suggestione tipica che caratterizza la visione nella sala cinematografica). La v. – con il videoregistratore, il camcorder, il computer adatto all’editing video – apre poi inesauribili possibilità all’educazione e alla didattica, rendendo accessibili nuove forme di documentazione, di ricerca, di sperimentazione.

L. Castellani

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Come citare questa voce
Castellani Leandro , Videocassetta, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (19/03/2024).
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